Leggere: un “piacere” che si impara da piccoli
Dalle letture prenatali ai 'silent books', oggi l’editoria specializzata per l’infanzia è sempre più attenta a chi vuole coltivare questa passione
di Angela Maltoni

“Leggere? Quale straordinaria sorpresa fu per me! Mentre per gli altri, intorno a me, sembrava una cosa del tutto naturale: la logica conseguenza degli eventi, come dicono i grandi, che non si stupiscono per niente. (…) Cosa simile ad un miracolo che un oggetto fatto di fogli pieni di segni racconti una storia, evochi un clima, un paesaggio, dia vita a esseri immaginari. Miracolo che delle parole confuse ci portino il mondo, gli altri, qui nella nostra stanza. Miracolo che questo tesoro che è il libro spande nel nostro cuore, piccoli segreti racchiusi in segni da decifrare. Un oggetto che forse non è mai come un altro, ma che, quanto a lui, non sogna: un libro”.
Francoise Dolto, 1998


Leggere è un apprendimento che deve essere insegnato non tanto dal punto di vista strumentale quanto – soprattutto – come “piacere della lettura”. Gli “ascolti” ai bambini devono essere proposti fin da piccolissimi, addirittura durante il periodo della gravidanza materna. Sono molti i progetti in Italia che coinvolgono asili nidi e neo genitori: uno fra tutti, “Nati per leggere” che dal 1999 ha come obiettivo proprio quello di promuovere la lettura in famiglia fin dalla nascita del bambino, per stimolarne da subito la passione e l’interesse verso “l’oggetto libro” e solo successivamente passare al suo contenuto.

Ascoltare letture ad alta voce è fondamentale durante l’infanzia per accompagnare la crescita, anche quando c’è già autonomia di lettura. È un’attività che stimola la conoscenza e l’ampliamento del lessico familiare, facilitandoli prima nella costruzione della frase e successivamente nell’organizzazione del pensiero e della rielaborazione orale fino ad arrivare alla narrazione. Proprio in questo senso Franca Pinto Minerva ed Elena Bigozzi affermano che “la narrazione, per la struttura logico-temporale che la caratterizza, si pone come passaggio intermedio verso le forme scritte del discorso e rappresenta un ponte tra la lingua orale e quella scritta”. Un tratto importante della lettura è infatti quello di costituire un allenamento all’ascolto di una lingua più complessa e articolata di quella utilizzata normalmente. Il linguaggio dei libri, presentandosi spesso decontestualizzato rispetto alle singole esperienze dei bambini, è davvero un’opportunità per maturare una migliore competenza testuale, più ricco com’è dal punto di vista lessicale e più complesso nell’organizzazione sintattica.

Anche la scuola dell’Infanzia e successivamente la Primaria svolgono un ruolo importantissimo nella “costruzione” di un buon lettore. Gli stimoli dati dalla lettura – condivisi con i coetanei – sono più arricchenti soprattutto quando alla pratica segue la discussione e la riflessione in gruppo.
Tutto questo facilita l’emersione dei vissuti personali, perché spesso i bambini si immedesimano con naturalezza nei protagonisti dei racconti. Per il pedagogista Bruno Bettelheim, “l’utilizzo della fiaba – e aggiungerei anche della narrazione – è un momento pedagogico fondamentale. Fa risuonare, riemergere il mondo interiore del bambino e lo aiuta a trovare un significato alla vita”. Inoltre, afferma Jerome Bruner, “i bambini amano ascoltare le storie perché la loro struttura narrativa è simile alla realtà sotto forma di sequenze di elementi successivi”. In questo senso, aggiunge Paul Harris, i libri e le storie “sono uno strumento di apprendimento, una via per sperimentare con il pensiero scenari reali”.

Ai bambini piace moltissimo sfogliare le pagine ed osservare le illustrazioni, non obblighiamoli a leggere per forza. Il libro deve diventare un oggetto familiare da toccare, rigirare, guardare, leggere o anche solo far finta di leggere. Scorrere le immagini di un albo illustrato e soffermarsi sui personaggi è già un modo di leggere, perché la fantasia può elaborare e inventare una nuova storia. In questo caso sono gli adulti che devono prestare la voce cercando però di “recitare” il testo, facendo in modo che l’intonazione non risulti meccanica e impersonale e il bambino riesca a distinguerne il ritmo, le pause, i personaggi, gli stati d’animo e le diverse situazioni. A questo scopo si prestano bene fiabe come “Cappuccetto Rosso” o “I Tre porcellini”, in cui si può simulare il vocione rauco del lupo, la voce gentile della nonna o quella stridula dei porcellini. Ascoltare l’adulto che legge sviluppa nel bambino l’abitudine all’ascolto, dilata i suoi tempi di attenzione, induce alla creazione di immagini mentali, accresce il desiderio di imparare a leggere e fornisce una motivazione più convincente al difficile processo di apprendimento della lettura.
Come scrive Silvia Blezza Picherle, “ i bambini desiderano poter trovare nelle letture tutta la vasta gamma dei sentimenti complessi: le gelosie, le ansietà, le collere, la malinconia, anche gli impulsi di violenza e di aggressività inconfessati che talvolta provano nei confronti dei loro genitori o degli altri, come pure la gioia, l'allegria, la contentezza. È importante che siano presenti gli aspetti problematici della vita in quanto il bambino, identificandosi di volta in volta nei diversi personaggi, manipola concetti, pensieri, emozioni, sentimenti al fine di riflettere su se stesso”. Leo Lionni, nel suo libro “L’immaginario come mestiere”, spiega quanto siano importanti le parole e le illustrazioni usate negli albi per l’infanzia: “Nei libri per bambini ci deve essere una metafora decifrabile, ma anche qualcosa di indecifrabile. (…) Sono convinto che le cose che un bambino non capisce agitino la sua immaginazione, accendano la sua curiosità”. Infatti è proprio grazie all’ascolto di parole difficili che il bambino si pone domande sul loro significato e cerca di decifrarle attingendo dalla sua esperienza.

Per soddisfare le più svariate esigenze, l’editoria per l’infanzia offre oggi una vastissima gamma di temi con proposte molto interessanti e utili per affrontare qualsiasi argomento, con testi che toccano lo stesso tema con sfaccettature diverse in modo da stimolare il senso critico. Oltre alle fiabe classiche, a quelle delle tradizioni regionali, popolari e dei diversi paesi del mondo ci sono moltissime altre storie che possono affascinare i piccoli lettori-ascoltatori.
Si va dai testi per mamme in dolce attesa, che possono praticare la lettura ad alta voce, a quelli per neonati, come la raccolta di filastrocche “Mamma lingua” di Bruno Tognolini” edita da Il Castoro. Molto interessante, una serie illustrata e corredata da cd musicali di nenie plurilingue delle tradizioni del Maghreb, dell’Africa Nera, del Brasile e del Portogallo edita da Mondadori: “All’Ombra dell’Olivo”, “All’Ombra del Baobab” e l’ormai introvabile “All’Ombra della Papaya”. La casa editrice Sinnos propone invece nella serie Nidi – adottata anche tra i libri di “Nati per leggere” – il bellissimo “Un nido di filastrocche” o “Filastrocche a bocca piena”, due raccolte con cd musicale per cantare insieme.
Anche nei primissimi mesi di vita è utile proporre libri da manipolare. Ormai ne sono disponibili sul mercato di tutte le fogge: da quelli in plastica impermeabile per il bagnetto ai cartonati morbidosi senza spigoli, fino a quelli in stoffa. Riguardo a questi ultimi, segnalo la casa editrice Usborne e la sua collana di libri di stoffa “Un libretto per la culla”. Successivamente, a partire dai sei mesi di vita, La Coccinella Editore nella collana “I Buchi nell’acqua” propone dei bellissimi e originali libri-bagno con una serie di buchi che diventano una minuscola “piscina” racchiusa tra le pagine. Per gli “over 18 mesi” la stessa casa editrice nella collana “Nuovi Libri con i Buchi” pubblica una serie di interessanti libretti cartonati di formato maneggevole con dorso snodato, pagine robuste con angoli arrotondati, tanti stimoli visivi, uditivi e tattili. Le storie, solitamente in rima e illustrate con grandi disegni a colori vivaci, rapiscono subito l’attenzione dei bambini.

Per i piccoli intorno ai tre anni sono usciti recentemente libri sulla nanna, sulla pappa e perfino sulla pipì e la cacca!!! Molto carini e divertenti, aiutano i bambini ad imparare piccole regole quali, ad esempio, abbandonare l’uso del pannolino e nello stesso tempo li avvicinano in modo giocoso alla lettura. Tra le case editrici segnalo Ape Junior, che propone un albo sonoro di Benoît Charlat intitolato “Caccanimali” e Babalibri col divertentissimo Caccapupù di Stephanie Blake. Esiste poi una serie di libri al momento poco diffusi in Italia chiamati “Silent Books” e albi illustrati senza testo con storie tutte da immaginare, come quelle di Lapis, che ben si prestano a liberare la fantasia di grandi e piccini per inventare ogni volta storie diverse ispirandosi alle illustrazioni.
In questa fase della crescita, soprattutto per quei bambini che non hanno frequentato l’asilo nido, sono di grande importanza le attività di promozione della lettura condotte dalle insegnanti della scuola dell’Infanzia che possono davvero iniziare a infondere loro la passione per i libri. Ogni scuola – nonostante la scarsità delle risorse economiche – dovrebbe dotarsi di una piccola biblioteca a disposizione dei bambini in modo che possano familiarizzare con i libri, sfogliarli e “leggerli” immaginandone i contenuti. Anche i genitori possono recitare la loro parte in questa fase di stimolo. Non è difficile e non è neppure necessario acquistare i libri, che possono essere presi in prestito dalle biblioteche di quartiere dove spesso vengono anche allestiti interessanti laboratori destinati ai più piccoli.

Ma cosa è meglio proporre ai bambini in età prescolare? La scelta è vastissima e ogni casa editrice propone storie accattivanti e piene di stimoli. Tra i libri illustrati consiglio quelli di Gek Tessaro – poliedrico artista-narratore, vincitore nel 2010 del Premio Andersen come migliore autore completo – editi da Lapis, in cui compaiono storie fantastiche di animali, spesso in rima, come l’ultimo uscito “Il viaggetto del ragnetto”. Oppure la bellissima serie di Emanuela Bussolati, edita da Carthusia nella collana “La biblioteca di Piripù”, in cui i protagonisti – una famiglia di scimmiette – parla una lingua stranissima, il Piripù appunto. Il primo della triade (nel 2010 Super Premio Andersen come miglior libro 0/6) oltre ad offrire moltissimi spunti di lavoro è anche di grande stimolo per invogliare i bambini alla scrittura spontanea. Indicata in questa delicata e fondamentale fase di esplorazione della lingua scritta è anche “La storia del leone che non sapeva scrivere” di Martin Baltscheit, edita da Motta Junior.

Man mano che si progredisce con le fasce d’età diventa un po’ più difficoltoso districarsi tra le innumerevoli proposte editoriali. I miei libri preferiti da proporre a bambini tra i quattro e i sei anni, ma anche successivamente, sono di autori di cui apprezzo particolarmente le capacità narrative e illustrative. Si tratta di due grandi della letteratura per l’infanzia: Leo Lionni ed Eric Carle. Con grande maestrìa e sempre in modo lieve, le loro storie sono coinvolgenti e ben si prestano ad affrontare temi difficili e sempre più attuali come ad esempio quello della diversità.
Molto interessante anche il libro-guida “1001 attività per raccontare, esplorare, giocare, creare con i libri” di Lapis Edizioni, in cui si trovano molti suggerimenti per l’approccio ai testi e anche un simpatico breviario per gli insegnanti – in qualche modo simile ai “Diritti del lettore” di Daniel Pennac – su “Come togliere il gusto di leggere. Scoraggiare il bambino dal leggere in 8 lezioni”. Sembrerà strano, eppure talvolta gli insegnanti con le loro “regole” di lettura riescono ad annientare il piacere di tenere tra le mani un libro anche al più assiduo giovane lettore. “Il piacere di leggere non è una scoperta che si fa da adulti” – scrive Marino Livolsi nel suo “Almeno un libro”. “Il lettore di libri è tale perché ha maturato un buon rapporto con l’oggetto libro. Questo è sempre avvenuto tra l’infanzia e l’adolescenza. Dopo quel periodo i giochi sembrano fatti, e chi non ha fatto proprio l’oggetto libro, ne resta privato per sempre”.

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