Cos’è l’adescamento e perché è così difficile accorgersi che il proprio figlio è caduto nella trappola degli adescatori

DEFINIZIONE

Si parla di grooming o adescamento quando una persona costruisce una relazione, conquista la fiducia e stabilisce una connessione emotiva con un bambino o un adolescente in modo da poterlo manipolare, sfruttare, truffare e abusare psicologicamente, fisicamente e sessualmente.

TECNICHE

Gli adescatori utilizzano tecniche di manipolazione psicologica per:


  • ottenere la fiducia delle loro vittime
  • entrare nel loro mondo
  • indurle a fare ciò che dicono loro

DIFFUSIONE

È un fenomeno molto più diffuso di quello che si possa pensare e coinvolge bambini sempre più piccoli che ormai trascorrono troppe ore connessi alla rete per:






2 adolescenti su 10 dichiarano di aver scoperto che dietro un profilo di una persona amica sui social network si nascondesse un adulto.

CANALI DI ADESCAMENTO

I ragazzi tendenzialmente vengono adescati attraverso:


  • i giochi online
  • la Playstation
  • i canali YouTube

Le ragazze vengono adescate più:


  • nei social network
  • nei blog

SUGGERIMENTI PER RICONOSCERE UN ADESCATORE

È molto difficile riconoscere gli adescatori perché


  • si mimetizzano nella rete
  • assumono l’identità di un bambino o di un adolescente a seconda dell’età della loro vittima
  • creano un falso profilo
  • riescono a sembrare ciò che non sono, inserendo foto e informazioni false per rendere il profilo credibile
  • utilizzano un linguaggio e delle espressioni linguistiche utilizzate comunemente dai bambini o dagli adolescenti in modo tale da non farli insospettire e poi riuscire ad entrare nella cerchia degli “amici”
  • giocano con la propria identità e la modellano in funzione della propria vittima
  • spesso creano più avatar e li troviamo all’interno di:



Si fingono:


  • quasi sempre coetanei o poco più grandi, di un’età che non desti sospetto
  • a volte, per adescare un bambino piccolo, “nonno” o dello “zio amicone” per fargli abbassare le difese visto che si tratta di figure che per i bambini non sono considerate pericolose

Fonte: Dott.ssa Maura Manca, Psicologa, Psicoterapeuta, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza